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Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili.
Magnificat

LA FORZA (E L’INTELLIGENZA) DELLA MITEZZA

  • | Giulietta Bandiera | Opinioni

Chi è il portuale triestino che sta guidando la protesta italiana contro il Green Pass. E perché piace così tanto.

Gli amici lo chiamano “Ciccio” per il suo aspetto bonario e rubicondo, ma ciò non induca a sottovalutare Stefano Puzzer, né come persona, né tantomeno come fenomeno mediatico. Dietro quella sua parvenza rassicurante, il musicale accento friulano e la tuta gialla da operaio del porto, si cela in realtà un leader navigato e un sindacalista di razza, ma non solo. Si celano soprattutto un’intelligenza strategica di prim’ordine, coniugata ad un coraggio da leone e ad un’umiltà che, partendo direttamente dal cuore, diviene forza che evoca e attrae altra forza.

Umile infatti non significa stupido: al contrario. Il termine deriva da “humus”, terra, e indica qualcuno che “vola basso” in quanto è ben radicato nella realtà e conosce i propri limiti, ma proprio per questo quei limiti è destinato a superarli, per volere di Dio stesso, come recita il verso del Magnificat:

Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili.

Ed è così che Stefano Puzzer, uomo come tanti, lavoratore, marito e padre di famiglia, “sognatore e rivoluzionario”, come si definisce egli stesso sui suoi profili social, è diventato oggi l’emblema stesso della lotta contro il Green Pass, uno strumento politico, prima ancora che un provvedimento sanitario, che metà della popolazione italiana reputa (secondo i risultati di un recentissimo sondaggio dell’Università Cattolica di Milano) anticostituzionale, prevaricante e ricattatorio, specie nei riguardi dei lavoratori a cui viene imposto per legge.

In migliaia, in queste ore, si stanno infatti mettendo in viaggio da tutt’Italia verso Trieste, per andare a sostenere Stefano e la sua battaglia pacifica, dapprima in difesa dei soli diritti dei portuali e oggi di quelli di un’intera nazione.

A milioni lo seguono attraverso i social media, mentre da tutto il mondo, giornali e televisioni hanno imparato il suo nome e parlano con stupore della sua impresa.

A nulla servono gli ultimi appelli dello stesso Puzzer, che raccomanda alla gente di restare nelle proprie città, per evitare disordini e infiltrazioni violente nelle manifestazioni. Tutti vogliono vederlo di persona, il patriota inatteso, l’ispiratore, l’uomo qualunque divenuto un eroe, per sostenerlo nella sua protesta, con generi di conforto, pacche sulle spalle e parole di solidarietà e incoraggiamento.

Poiché ormai, Stefano è diventato “tutti noi”, simbolo di chi osa sfidare la tracotanza dei potenti, come Davide di fronte a Golia, armato non già di una fionda, bensì di un’arma ancor più innocua e insieme potente: un semplice rosario.

Ecco il vero colpo da maestro col quale “Ciccio” Puzzer è entrato nel mito di questa nostra epoca tanto controversa: ci è entrato pregando, mano nella mano coi compagni, seduto per terra come un novello Gandhi, sotto le cariche della polizia in assetto di guerra, che investiva lui e gli altri manifestanti pacifici (fermi da giorni a presidiare il porto) con la violenza degli idranti e dei lacrimogeni.

In un Paese disamorato delle istituzioni (sia politiche che religiose), non stupisce che anche un piccolo uomo possa diventare un gigante. Perché in lui chiunque, anche gli ultimi, i dimenticati, coloro che non hanno voce, né peso, può finalmente riconoscersi. Perché Stefano è una fiammella che, continuando a splendere ostinata, malgrado i fortissimi venti contrari (del resto alla violenza della Bora ci è abituato) sta rivelando, con la sua sola presenza, la sterminata inconsistenza delle tenebre.

E di nuovo tornano alla mente le parole delle Scritture. E quelle del profeta Isaia più di tutte, quando, nel passo 2-22, descrive così i tempi ultimi:

Alla fine dei giorni,
il tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».

L'alterigia umana si piegherà;

poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti
contro ogni superbo e altero,

contro ogni torre eccelsa,
contro ogni muro inaccessibile

e ognuno getterà gli idoli d'argento e d'oro,
che si era fatto per adorarli.