Perché si chiama così?
TENET Magazine
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| Giulietta Bandiera | Opinioni
Il film “Tenet” di Christopher Nolan, un successo cinematografico internazionale del 2020, ha riportato all’attenzione del grande pubblico un misterioso simbolo, detto il “quadrato magico di Sator”, un’antica iscrizione latina ricorrente in reperti archeologici e in alcune costruzioni cristiane, sotto forma di incisione o graffito. Il quadrato in questione rappresenta la combinazione di lettere, in cui cinque parole formano una frase palindroma, che si presenta come segue:
Come si noterà, le parole che compongono il quadrato si ripetono identiche, sia che le si leggano da destra verso sinistra, da sinistra verso destra, dal basso verso l’alto, o dall’alto verso il basso.
L’asse portante dell’iscrizione, è data invece dalla parola TENET, che forma una croce al centro del quadrato ed è a sua volta palindroma.
Tale termine corrisponde in Italiano alla terza persona del verbo “reggere, governare” coniugato al presente indicativo.
La traduzione letterale delle parole che costituiscono il quadrato risulta dunque la seguente:
SATOR : il seminatore
AREPO : con il carro (o l’aratro)
TENET: governa
OPERA : l’operato
ROTAS : delle ruote (celesti)
Il suddetto significato, però, si riferisce alle parole lette dall’alto verso il basso. Ma che succede se invece le leggiamo dal basso verso l’alto?
In tal caso il significato della frase diviene speculare e opposto al precedente:
ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR
L’opera delle ruote (celesti) governa l’aratura del seminatore.
Che cosa vuole svelarci dunque questo antico enigma?
La risposta più ovvia pare essere che “Dio si prende cura dell’universo come l’uomo si prende cura della terra” e due delle traduzioni più famose del medesimo concetto, sono senza dubbio l’insegnamento ermetico: “Come in alto così in basso, nonché la famosa frase del Padre Nostro: “Come in cielo così in terra”.
Il mistero del quadrato magico, sembra dunque riferirsi a quello della cosiddetta co-creazione, che indica come il livello divino/creativo (le ruote celesti) determini le azioni umane (il seminatore col suo lavoro), tanto quanto le azioni umane, determinino la volontà divina. Non esiste mai, infatti, una cosa senza l’altra, poiché entrambe queste dimensioni, quella creativa-concettuale (l’intento) e quella pratico-operativa (l’evento) sono profondamente interconnesse fra loro.
Tradotto in termini più semplici, potremmo anche affermare che: lo spirito governa il corpo dell’uomo, tanto quanto il suo corpo governa il suo spirito.
Esiste inoltre, nel quadrato magico, una interessante simmetria, rispetto alla lettera “N”, al centro del quadrato, che rappresenta il Principio Divino Maschile o Intellettivo (Nous per i Greci, Numen per i Latini).
Un altro mistero nel mistero, è determinato dalla “crux dissimulata” formata dall’incrocio della parola PATERNOSTER utilizzata dai primi Cristiani per celare il simbolo del proprio culto, al tempo delle persecuzioni. Essa si ottiene utilizzando tutte le lettere del quadrato magico, all’infuori della A e della O, che rimangono all’esterno e che vediamo raffigurate all’estremità della croce, le quali starebbero a significare l’Alpha e l’Omega, ovvero il principio e la fine.
Studi più recenti hanno evidenziato infatti che i siti dove è stato ritrovato il quadrato magico erano stati un tempo di proprietà dei Cavalieri Templari.
In molti di questi siti il quadrato magico è stato ritrovato accanto al simbolo della Triplice Cinta (immagine successiva), che indica la Grande Madre, il principio femminile sacro, simboleggiante anche l’iniziazione alla dottrina esoterica.
Nel tentativo di ricomporre il legame fra cielo e terra, il quadrato magico di Sator ci offre pertanto infiniti e preziosi indizi.
Quanto alla parola TENET, il suo carattere palindromo, che la mostra uguale a sé stessa nei due sensi di lettura, ci suggerisce i concetti di equilibrio, immobilità e immutabilità propri dell’Uno, del Principio Primo dell’Universo, ma anche “il Creato che osserva sé stesso” come in uno specchio e, non ultimo, il concetto biblico dell’uomo “fatto a immagine e somiglianza di Dio”.
TENET ci è sembrato dunque il nome ideale per questa nostra rivista che si propone di essere un’arca, a bordo della quale per il lettore è possibile attraversare la realtà, trascendendola e divenendo sempre più consapevole delle proprie possibilità infinite. Vogliamo fare di questo mezzo di comunicazione, un punto di incontro che riconcili gli opposti, in noi e fuori di noi, dove lo scambio e il dialogo si sostituiscano ad un’informazione oggi troppo spesso conflittuale e di parte, traghettandoci in una dimensione profondamente umana, in cui alto e basso, passato e futuro, oriente e occidente, femminile e maschile, anima e corpo, si fondono in un un’unione feconda, la cui stanza nuziale sia sempre e comunque il nostro cuore.