ANGELI: I PERSONAL TRAINER DELLA NOSTRA ANIMA
Chi sono gli angeli? Esistono davvero? Quando si manifestano nella nostra vita? Come entrare in contatto con loro e comprendere il loro messaggio?
IL RITORNO DEGLI ANGELI NEL MONDO
Negli ultimi cinquant’anni, in preparazione dei grandi cambiamenti della coscienza globale dell’umanità, gli angeli sono tornati prepotentemente ad insediarsi nell’immaginario collettivo, tanto che oggi, secondo le statistiche, circa il 50 % degli Italiani e addirittura l’70% degli Americani dichiara di credere nella loro esistenza.
Da figure squisitamente spirituali quali sono sempre stati, i “messaggeri alati” si sono trasformati tuttavia, grazie soprattutto al fenomeno “New Age”, che ha caratterizzato i decenni a cavallo del cambio di millennio, in una sorta di fenomeno culturale e di costume, se non addirittura in una moda vera e propria, tanto che ad essi si sono ispirati innumerevoli autori di libri, registi cinematografici, stilisti e aziende di cosmesi, per creare prodotti di consumo che ne sfruttano l’immagine e la simbologia.
IL BISOGNO DI SENSO E LA RISCOPERTA DELLA PROPRIA UNICITÀ
Secondo psicologi e sociologi, questo ritorno degli angeli nell’immaginario collettivo ha però motivi profondi, che vanno ricercati nel bisogno dell’essere umano moderno di comprendere il senso profondo della propria vita, nonché il valore della propria individualità.
In quanto guide della coscienza personale, gli angeli sono infatti, prima di tutto “custodi” della nostra unicità.
CHE COS’E’ UN ANGELO?
Ma di che cosa parliamo esattamente quando parliamo di un angelo?
Secondo la tradizione ebraico-cristiana, che è in linea con quasi tutte le altre tradizioni del mondo, l’angelo è un’entità spirituale fatta di pura energia, ma dotata di coscienza propria, il cui compito è quello di porre in comunicazione i differenti piani dell’esistenza ed in particolare l’aspetto spirituale, con quello materiale della realtà in cui siamo immersi.
Il suo nome deriva infatti dal greco ángelos che significa “messaggero”.
L’angelo è dunque un’emanazione divina, una prova della presenza di Dio nel mondo e più precisamente un raggio di luce che parte dalla fonte creatrice originaria, universale e trascendente, per giungere fino a noi.
Non a caso, Dante, nella Divina Commedia, descrive gli angeli come “specchi” che riflettono e moltiplicano all’infinito la luce divina.
L’IMPATTO CON LA VERITÀ
Quando tuttavia si parla di luce divina, ci si riferisce alla Verità assoluta, decisamente insostenibile per chi non sia pronto a confrontarsi con essa. Troppa informazione infatti può letteralmente “bruciare” la materia e il corpo fisico dell’uomo, come dimostrano ad esempio le stigmate di molti mistici della storia, la cui struttura corporea si è letteralmente dovuta “spaccare” perché incapace di contenere “tanta grazia”, vale a dire tanta informazione tutta in una volta.
Quando la Verità ci ricolma, nei momenti di grande chiarezza, ispirazione e intensità di sentimento, la nostra “vibrazione” si eleva a dismisura, al punto che il nostro limitato involucro fisico non è in grado di sopportarlo.
Elevandosi di frequenza, come spiega anche la fisica moderna, la materia del nostro corpo, tende infatti ad assottigliarsi e consumarsi, trasfigurandosi e diventando luce esso stesso.
Conoscendo questo nostro “limite” umano, gli angeli agiscono dunque come “filtri” dell’informazione divina e veri e propri “contagocce” tramite cui tale informazione ci viene somministrata di volta in volta in misura “sopportabile”. Solo in questo modo noi possiamo gestire e trasformare poi il messaggio ricevuto in esperienza concreta, trasformando noi stessi e il mondo intorno a noi.
L’ESERCITO E I CORI ANGELICI
Le fonti tradizionali identificano gli angeli come un esercito (la Militia Christi) e li suddividono in nove cori (o gerarchie), che sono le seguenti:
- SERAFINI
- CHERUBINI
- TRONI
- DOMINAZIONI
- VIRTU’
- POTESTÀ
- PRINCIPATI
- ARCANGELI
- ANGELI
I Serafini sono i più alti in grado e i più vicini alla frequenza divina, mentre gli angeli, (quelli che abitualmente definiamo “custodi”) sono i più prossimi alle vibrazioni dell’uomo e del mondo materiale.
GLI ARCANGELI
Nelle Sacre Scritture, tuttavia, i più popolari sono gli arcangeli, ossia i nove condottieri delle schiere celesti.
Nell’arte questi ultimi sono raffigurati solitamente in abiti guerreschi e presiedono alle questioni primarie riguardanti l’intero genere umano.
IL CULTO DELL’ARCANGELO MICHELE
Fra gli arcangeli, il più famoso e venerato, soprattutto in questo nostro tempo, è Michael/Michele, il portavoce del Creatore in persona, nonché il principe dell’esercito celeste e colui che scaccia il diavolo dal Paradiso nell’Apocalisse.
Dotato di spada e bilancia (suoi attributi simbolici) egli rappresenta la forza e la giustizia, ma anche il confine che separa il bene dal male.
Il culto di Michele in Occidente è molto radicato ed esiste addirittura una diagonale che attraversa l’intero continente europeo, lungo la quale sorgono, quasi sempre alla stessa distanza l’uno dall’altro, ben sette santuari dedicati all’arcangelo, dal più settentrionale dell’isoletta di Skelling Michael, in Irlanda fino al più meridionale sul Monte Carmelo, in Palestina, passando in Italia dalla Sacra di San Michele, in val di Susa (Piemonte) e da Monte Sant’Angelo, nel Gargano (Puglia).
GABRIELE E RAFFAELE
Insieme a Michele, gli altri arcangeli maggiormente venerati nella nostra tradizione sono Gabriel/Gabriele e Raphael/Raffaele.
Gabriele è il radioso portavoce dello Spirito Santo e l’annunciatore dei grandi eventi spirituali riguardanti l’umanità intera (è lui ad annunciare ad esempio la maternità santa di Maria e la nascita di Gesù ai pastori e ai Magi, ma anche a suggerire a Giuseppe di fuggire in Egitto col bambino, per sfuggire alla strage degli innocenti di re Erode).
Il terzo arcangelo più noto e amato è infine Raffaele, detto il “medico di Dio”, poiché invocato per la salute del corpo e guida concreta dell’essere umano nel mondo.
Gli altri sei arcangeli, facenti parte dei nove totali di cui parlano le fonti sacre, sono meno conosciuti da noi, poiché di loro non parlano le Scritture canoniche, ma solo quelle apocrife.
L’ANGELO CUSTODE
L’angelo più vicino al singolo individuo, tuttavia, quello a cui è più facile credere, poiché appartiene anche al nostro immaginario infantile, è l’angelo custode.
Secondo la Cabala ebraica ne esisterebbero 72, i cui nomi possono essere pronunciati (o trascritti in ebraico) per evocare da noi stessi le forze che, una volta riconosciute e “chiamate”, possono effettivamente proiettarsi nella nostra realtà come reali presenze e aiutanti nei momenti di bisogno e di difficoltà.
Ciascuno di questi angeli, presiede a un particolare periodo dell’anno e trasmette la sua influenza a chi è nato in quei giorni.
Non abbiamo spazio sufficiente per elencare qui i 72 nomi degli angeli, ma se li cercate sul Web, troverete su di loro e sul loro mandato, tutte le informazioni che vi occorrono.
LA FUNZIONE DEGLI ANGELI
L’angelo è insomma la guida sulla strada della nostra evoluzione e ha il compito di rivelarci a noi stessi, di aiutarci a scoprire la nostra più autentica vocazione, rendendoci degni della nostra eredità di “figli di Dio”, tenendo conto, come dice il Vangelo, che il regno dei cieli è proprio dentro di noi e non fuori, come spesso erroneamente pensiamo.
QUANDO E COME INTERVENGONO GLI ANGELI?
Resta da comprendere come mai in alcuni casi gli angeli intervengano nella nostra vita, mentre e in altri casi sembrino restarsene in disparte.
Qual è il criterio con cui la Provvidenza sceglie insomma chi salvare e chi invece no, per esempio da un incidente, da una malattia, o da una disgrazia?
Rispondere a questa domanda, significa voler sondare uno dei più grandi misteri della nostra vita. Quindi andiamo per gradi: in primo luogo va ricordato che l’angelo non agisce mai per propria iniziativa, ma sempre per volontà di Dio e che tale volontà è imponderabile, poiché tiene conto di tutte le possibili connessioni di un evento con tutti gli altri. Un’idea, questa, che può far venire le vertigini a chi non è abituato a pensare in termini di “infinito” e di “eternità”.
L’intervento dell’angelo inoltre ha sempre una precisa finalità, un preciso scopo evolutivo riguardante il suo destinatario. L’angelo arriva cioè solo quando siamo pronti a cambiare, a migliorare, a crescere, a costo di mettere in discussione tutte le nostre convinzioni precedenti.
Un’altra cosa da sapere e che si evince dalle testimonianze dei contattisti di tutti i luoghi e di tutti i tempi, è che l’angelo non si manifesta mai se non dietro esplicita richiesta dell’essere umano, il quale può invocarlo attraverso la parola, il semplice pensiero, o anche un’esplicita richiesta di aiuto e di intervento.
Possiamo dire che l’angelo è, in definitiva, la “risposta” al nostro bisogno profondo di risposte.
Egli giunge a noi, immancabilmente, nei momenti cruciali della nostra vita, quando ci poniamo di fronte ai grandi interrogativi esistenziali, come accade di solito nei periodi di prova o di profondo dolore, ma anche in quelli di grande gioia.
Le modalità con cui l’angelo si manifesta nella vita di una persona, sono a loro volta piuttosto tipiche:
- nei momenti in cui siamo immersi nella preghiera o nella meditazione;
- mediante premonizioni e voci che provengono dal nostro interno; dalla sfera del nostro “sentire” e dalla nostra intuizione;
- mediante i sogni;
- mediante le cosiddette “sincronicità”, ovvero quelle apparenti coincidenze, che però rappresentano per noi i segnali che aspettavamo per fare una scelta, prendere una decisione, o agire in un senso piuttosto che nell’altro;
- mediante “canalizzazione”, ovvero quando lo spirito angelico utilizza il corpo di un essere umano come tramite per recapitare i propri messaggi ad un altro, sempre naturalmente con il consenso di chi fa da tramite (mai senza!);
- mediante interventi salvifici in situazioni di rischio o di pericolo;
- mediante vere e proprie visioni, paragonabili a quelle dei mistici, ma in realtà appannaggio di chiunque sia disposto ad accoglierle.
ALI D’ANGELO
Va detto ancora che la cosa più difficile di tutte è riconoscere un angelo quando lo si incontra sulla propria strada. Egli infatti non vive nel presente, ma nella dimensione del “divenire”, ossia in un continuum spazio-temporale che non gli consente di stazionare nel tempo. Ciò significa che un’entità angelica non è mai veramente “presente” (essendo incorporea e non soggetta alle leggi fisiche di spazio e tempo), ma è sempre di passaggio. Sovente perciò, lo si riconosce solo a posteriori, dopo che è già scomparso alla nostra vista. Questo è probabilmente il motivo per cui gli angeli vengono raffigurati con le ali: un attributo di fantasia, che ne descrive però la rapidità di intervento.
COME COMUNICA L’ANGELO CON NOI?
Per rispondere alle domande che gli rivolgiamo, l’angelo adopera quasi sempre i nostri cinque sensi, e in special modo quello che per noi è il più sviluppato. Se si tratta della vista, ad esempio, è possibile che riusciamo a vederlo con i nostri occhi fisici, o che vediamo luci particolari intorno a noi; se invece siamo “olfattivi”, potremmo coglierne la presenza attraverso deliziosi profumi, e così via. Senza mai dimenticare che esiste anche un “sesto senso”, non fisico, che è l’intuizione, il quale rimane il nostro canale di comunicazione preferenziale con il mondo spirituale.
COME METTERSI IN CONTATTO CON L’ANGELO?
Se quanto letto fin qui vi ha almeno un poco incuriosito, può darsi a questo punto che vi stiate chiedendo come stabilire un contatto col vostro angelo custode, o con gli altri angeli della gerarchia.
Prima di tutto, è importante formulare una domanda da rivolgere al proprio angelo a voce, o tramite un pensiero, o addirittura scrivendo la vostra domanda su di un foglio di carta, per potervela ricordare.
Fatto ciò, basterà semplicemente attendere che la risposta giunga, rimanendo aperti e attenti, dal momento che la risposta potrebbe arrivare inaspettata, in qualsiasi momento e con qualsiasi modalità.
Altra cosa importante è avere fede nell’effettiva esistenza dell’angelo, il quale – questo bisogna sottolinearlo molto bene - esiste solo ed esclusivamente per chi ci crede.
Essendo obbligato a rispettare il nostro libero arbitrio, infatti, l’angelo si terrà in disparte da chi non gli offre un’effettiva possibilità. Ma se gli lasceremo la porta socchiusa, troverà senza dubbio il modo di raggiungerci e di comunicare con noi nel modo più naturale possibile.
Altra cosa da ribadire è che l’angelo non sta là fuori, bensì dentro di noi e che dunque la sua voce va distinta dalle mille voci che ci abitano.
Ma in che modo si può avere la certezza che sia davvero lui a parlarci e non piuttosto le interferenze della nostra mente?
Esiste un libro bellissimo dal titolo “Dialoghi con l’angelo” che dice: “il solo indizio sicuro è la gioia”. E in effetti, è proprio il senso di gioia e di certezza assoluta che ci coglie quando riconosciamo in noi la “voce della verità” quello che proviamo quando a parlarci dal profondo è proprio il nostro angelo custode. Non resta dunque che provare per credere.